L’ansia
L’ansia indica un’esperienza improvvisa, o continuata, di spaesamento e di inquietudine che ha in se qualcosa di indeterminato e liberamente fluttuante. E’ uno stato psicologico, cosciente e consapevole di preoccupazione e/o paura, più o meno intensa e duratura, che può essere connessa o meno a uno stimolo specifico immediatamente individuabile. L’ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno, sensazioni più o meno intense di soffocamento. L’ansia può divenire una problematica molto invasiva e limitante.
L’attacco di panico
L’attacco di panico (ATP) non è codificabile come un disturbo a sé stante, può presentarsi in diverse situazioni cliniche, generalmente all’interno dei disturbi d’ansia.
Ad oggi molto diffuso non solo tra gli adulti ma anche gli adolescenti.
L’attacco di panico è diventato l’emblema del “male sfuggente del nostro tempo” un malessere senza apparente ragione, che può accadere anche a chi ha tutto e conduce una vita normale”. Sembra esprimere un dolore senza apparente logica o ragione, legato alla fluidità e instabilità della realtà nella quale siamo immersi e all’assenza di punti di riferimento.
Viene definito attacco di panico “un’esperienza acuta di panico e ansia che coglie l’individuo improvvisamente, senza apparente motivo o attinenza con la situazione ambientale”.
L’ATP può essere accompagnato da sintomi di tipo somatico e cognitivo quali: respiro affannoso, palpitazioni, vertigini o giramenti di testa, formicolii alle mani o ai piedi, senso di costrizione o dolore al torace, sensazione di soffocamento o di svenimento, sudorazione, tremori, vampate di caldo o di freddo, nausea o nodo allo stomaco, visione annebbiata, impressione di non riuscire a pensare chiaramente o di non riuscire a parlare, impressione che le cose intorno non siano reali (derealizzazione).
Solitamente, coloro che soffrono di ATP tendono ad interpretare in maniera erronea e catastrofica i sintomi fisici. Dopo il primo attacco si instaura progressivamente la “paura della paura” che porta l’ evitamento di situazioni potenzialmente ansiogene.
L’obiettivo è quello di aiutare il paziente a prendere consapevolezza del circolo vizioso instaurato, che produce un auto-mantenimento dell’ansia, e successivamente a mettere in atto delle strategie per affrontarlo. Il paziente può così comprendere che la matrice da cui derivano i sintomi ha un evidente movente psicologico relativo a particolari modalità di dare significato alla realtà.
Fobie
Le fobie da “fobos” paura, riguardano una forte e irrazionale paura ed il conseguente evitamento di un oggetto o di una situazione specifica. Il disturbo fobico differisce dal disturbo di ansia generalizzata e dal disturbo da panico in quanto vi è uno stimolo o situazione specifica che genera una risposta di paura.
Le forti paure vengono riconosciute come eccessive e irragionevoli ma i soggetti sono incapaci di controllare la loro ansia.